Evobyte Team - 12 Oct 2019
Applicazioni mobile: quali sono i modi migliori per svilupparle?
L’utilizzo, sempre crescente, delle piattaforme di social networking ha radicalmente cambiato il nostro modo di rapportarci alla tecnologia, soprattutto mobile. Di fatto, smartphone, tablet e altri device hanno trasformato il nostro modo di vivere, permettendoci un accesso alle informazioni sempre più rapido e in mobilità.
Le app sono sempre più pervasive e potenti ed il loro utilizzo si sta diffondendo sempre di più in ambiti diversi.
L’analisi, lo studio e lo sviluppo di una strategia mobile first rappresenta, quindi, una strategia sempre più imprescindibile per le aziende.
L’elevata competizione sempre più presente in diversi settori, infatti, può essere affrontata ponendosi come obiettivo la fidelizzazione del cliente. I brand oggi hanno una strada per emergere e differenziarsi rispetto ai competitor: puntare alla loyalty di lungo periodo.
Per perseguire questo obiettivo ambizioso è fondamentale offrire esperienze di navigazione da app mobile sempre più efficaci e performanti.
Che sia per controllare le mail, inviare un messaggio, verificare un itinerario, ordinare una cena, usufruire di sconti o acquistare un prodotto, è sempre più evidente che le app sono parte integrante dei nostri piiù svariati momenti quotidiani.
Le applicazioni svolgono un ruolo fondamentale quando cerchiamo informazioni di varia natura. Secondo i dati, si registra nel 2019 una crescita del 60% del download di app a livello globale e la quantità di tempo trascorso dagli utenti all’interno delle stesse è aumentata del 30%. In molti mercati, l’utente medio installa ben 80 applicazioni sul proprio smartphone e ne usa circa quaranta al mese.
Se è vero che gli utenti provano nuove app continuamente, è altrettanto vero che la maggior parte di queste vengono abbandonate in un lasso di tempo molto breve, addirittura installate e mai utilizzate. Com’è possibile aggirare questo scoglio e superare la prima fase di utilizzo di app da parte degli utenti? Sviluppando esperienze di navigazione performanti. Le app sono un ottimo touchpoint nell’interazione brand-utente perché possono aiutare a migliorare la relazione con gli utenti, completare la propria customer experience, aumentare le transazioni e-commerce e in generale dare supporto a diversi obiettivi di breve, medio e lungo termine. Per fare ciò, però, devono essere sviluppate nel modo corretto.
Il primo contatto che gli utenti stabiliscono con la app che utilizzano per la prima volta è definito onboarding. Questa prima esperienza è chiave e dura poco tempo: massimo una settimana. In questa prima parte risulta importante stabilire i dati di analisi raccolti dalla app per identificare i passaggi nei quali si registra un’uscita dell’utente troppo elevata. Semplificare risulta spesso la scelta migliore.
Il passo successivo è migliorare e ottimizzare al massimo l’esperienza che l’utente avrá nell’app. Per fare ciò è necessario prestare attenzione all’UX del app. Quando lavoriamo l’UX (User Experience) della nostra applicazione dobbiamo tenere in considerazione:
- Quanto è semplice per l’utente reperire le informazioni di suo interesse?
- Se l’utente commette un errore all’interno della app quanto risulta difficile annullarlo?
- L’app permette lo sharing e la viralità delle informazioni tra vari utenti?
L’analisi puntuale di tutti i principali aspetti relativi al flusso di navigazione dell’utente risultano strategici al fine di stimolare la fedeltà degli utenti dell’app.